Alessandro Santoro - sacerdote
Alessandro Santoro, fiorentino, 37 anni, da otto vive a Firenze nella terra di frontiera chiamata Le Piagge. Porta con se' gli insegnamenti di don Milani, padre Zanotelli, dei teologi della liberazione e continua a muoversi in questo ghetto chiamato quartiere insieme agli “ultimi” del nostro Terzo Mondo: terroni, albanesi, kosovari, rom, cinesi. Gli basta un capannone prefabbricato e abusivo in cui celebra messa, organizza doposcuola, dibattiti, riflessioni, cooperative, banche etiche... «Essere prete è come essere un pane spezzato. Io non lavoro per la Ditta, quella che altri chiamano Chiesa, io lavoro per il Regno dei Cieli». UN CASO CONCRETO DI MICROCREDITO: LA COMUNITA' DI BASE LE PIAGGE Le Piagge e' un'area del Comune di Firenze, presenta i tratti del quartiere periferico popolare. Nata e sviluppatasi dal niente durante gli anni ’80 per affrontare l’emergenza casa, la zona è stata dotata solo di strutture abitative, con una mancanza totale di servizi. Il quartiere, popolato da circa 10.000 persone, è abitato per il 70% da famiglie spesso immigrate con esperienze di sfratto e di disagio sociale alle spalle. L’abbandono scolastico nella scuola dell’obbligo è alto come alto è il rischio di devianza nei ragazzi, alcuni dei quali sono già utilizzati dalla criminalità. Nel 1994, con l’arrivo alle Piagge di don Alessandro Santoro, inizia l’esperienzadella Comunità di base come momento di aggregazione e organizzazione. La Comunità di base delle Piagge, esperienza religiosa e spirituale, si impegna a combattere questo sistema economico e finanziario, promuovendo esperienze associative che rendano i cittadini consapevoli e partecipi direttamente della vita del quartiere, al fine di riappropriarsi delle problematiche in esso esistenti. Nella pratica di tutti i giorni, ciò si è concretizzato in diversi progetti: a) attività di animazione e doposcuola per i bambini delle scuole elementari; b) recupero scolastico e di introduzione al lavoro rivolto a ragazzi dagli 11 ai 16anni che frequentano la scuola dell’obbligo; c) attività di gioco e svago svolte tutte le estati; d) occasioni educative rivolte a cittadini stranieri, minori e adulti, di alfabetizzazione ed inserimento scolastico; e) progetti di inserimento lavorativo di giovani svantaggiati e a rischio sociale nelrecupero dei materiali e nel campo della floricoltura e dell’orticoltura sperimentale; f) Il Giornale “L’Altracittà”. Allo scopo di promuovere anche la conoscenza della finanza etica, è nato successivamente un FONDO ETICO E SOCIALE, esperienza di autogestione deldenaro a livello locale rivolta a: - temporanee situazioni di bisogno; - nuove iniziative che abbiano rilevanza sociale e promuovano la crescita umana. Il meccanismo di raccolta locale è stato attivato attraverso l'apertura di libretti dirisparmio (simili a quelli della Coop). Infatti la legge, nel vietare qualsiasi possibilità di raccolta di risparmio al pubblico a soggetti che non siano banche o società di intermediazione mobiliare, ha lasciato aperta, all'interno di strutture cooperative, la categoria del PRESTITO SOCIALE. E' una raccolta che può spingersi fino al triplo del capitale sociale risultante dall'ultimo bilancio approvato, o al quintuplo in presenza di adeguate garanzie. Il contenitore che accoglie questo meccanismo è la Cooperativa sociale Il Cerro, tramite la quale confluisce in Mag 6 a titolo di capitale sociale la raccolta del quartiere che viene utilizzata per le richieste di prestito direttamente presentate dalla Comunità, garantendo col vincolo del capitale il buon fine delle stesse. Mag 6 resta naturalmente autonoma nel valutare le operazioni di finanziamento, riconoscendo ai prestiti erogati ai soggetti della Comunità condizioni più vantaggiose che tengono conto della tipologia di intervento e del minor grado di rischio sostenuto. [Dati aggiornati al 2004] |
Centro Studi "G.Donati" - Bologna |