Rosario IANNETTI 4 giugno 2001
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Rosario Iannetti e' medico e fratello comboniano. Lo abbiamo
avuto ospite in una conferenza sulla tragica situazione sudanese.
Il sud Sudan e' la sua prossima destinazione:
attualmente, in attesa di ottenere il visto di ingresso
nel paese, si trova presso il Kalongo Hospital nel nord
Uganda da dove ci invia questa testimonianza.
Kalongo 4-6-01
Caro Antonello,
pensando che domani celebrate insieme la S.Messa a
S.Sigismondo (probabilmente una delle ultime prima della
chiusura dell'anno accademico), ho pensato di mandarvi un saluto.
Sono arrivato qui in Uganda il 18 maggio e subito ho
trovato tanto lavoro e sono di nuovo a capofitto in sala
operatoria, ma e' giusto anche ricordarsi degli amici in Italia...
Dopo che ho lasciato Napoli il 27 aprile sono subito
entrato in Sud Sudan partendo da Nairobi. Ho trascorso
12 giorni nella mia futura comunity di Mapuordit e coś
ho potuto vedere da vicino il funzionamento sia del
dispensario che del nascente ospedale. Purtroppo la
situazione e' molto precaria, a dir poco, sia per la
mancanza di strutture in muratura e di mezzi, ma
soprattutto di personale paramedico qualificato.
Al tutto si aggiunge un caldo assillante, costantemente sopra i 35 gradi...
Ho scoperto con disappunto che l'attrezzatura portata
giu' dai medici slovacchi e' carente in molte cose
(contrariamente a quanto da loro dichiarato), per
esempio ci e' morto un bimbo nato asfittico e non
avevamo la maschera ambu piccola per rianimarlo...un
altro bel bimbo di 5 anni e' morto in meno di 24 ore per
una febbre altissima che lo ha portato in coma in poche
ore: malaria celebrale? Meninigite o tifo? Come si fa a
saperlo senza laboratorio?
E poi un paziente adulto con un ernia strozzata gia' da
alcuni giorni che ho dovuto trasferire in macchina con
un viaggio di 4 ore su strade bruttissime fino a
Rumbek, dove c'e' l'unico ospedale che fa operazioni in
tutto il Sud Sudan liberato (un area grande 2 voltel'Italia).
La nostra tenda operatoria a Mapuordit e' fuori uso
perche' il tetto di paglia e' crollato dopo le prime
forti piogge. Ho pensato che dovremo costruire almeno la
sala operatoria e la farmacia in muratura, ma per ora non ci sono i soldi...
Tornero' in Sudan ad agosto di nuovo per un paio di
settimane per iniziare il training degli studenti che
dovranno diventare gli infermieri del futuro ospedale,
in soli 6 mesi, speriamo bene...il training sara'
portato avanti da una infermiera qualificata ugandese.
Intanto sono cadute anche le magre speranze di pace
legate all'incontro di sabato scorso a Nairobi tra
Bashir (presidente sudanese) e Garang (capo dei
ribelli): i due non si sono neanche voluti incontrare
personalmente e non si sono accordati sul cessate il
fuoco. La BBC oggi ha detto che lo SPLA ha dichiarato di
aver conquistato Raga, 200 km ad ovest di Wau, dove noi
comboniani abbiamo una missione, sono preoccupato per i
miei confratelli a Raga, al centro dei combattimenti...
preghiamo insieme per questa benedetta pace!
Come sta Contiero? Salutamelo tanto.
Hai ricevuto la mia lettera con i bigliettini di CESAR? (1)
Beh, ora devo correre in ospedale.
Salutami calorosamente tutti gli amici universitari dell'aula di Istologia.
A risentirci,
Fratel Rosario
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(1) I "bigliettini di Cesar" fanno riferimento
all'associazione Cesar - appunto - che raccoglie
contributi a sostegno dell'ospedale di Mapuordit nella
diocesi di Rumbek in Sud Sudan.
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